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“Accadeva in Firenze capitale” all’istituto Geografico Militare – di Antonella Cipriani

Accadeva oggi 10 giugno, in un pomeriggio in cui l’estate pare incerta a

mostrare tutto il suo splendore, nella grande sala De Vecchi dell’Istituto Geografico Militare,la prima presentazione del volume “Accadeva in Firenze Capitale” ed. Carmignani 2021, ultima creazione letteraria del Gruppo Scrittori Firenze.

Il bellissimo locale a tre navate, dal soffitto a volte sorretto da colonne in pietra serena, ha accolto il numeroso pubblico, che ha aderito con calore e interesse all’evento. Altrettanto cordiale è stata l’accoglienza da parte dell’Istituto, con i saluti iniziali del Comandante Generale Pietro Tornabene, che ha condotto sapientemente l’evento insieme ai curatori Cristina Gatti e Sergio Calamandrei.

L’antologia curata (e questa è proprio la parola giusta) da Cristina Gatti – presidente del GSF – e Sergio Calamandrei, ci offre un panorama della Firenze all’epoca in cui fu Capitale, nel breve intervallo di appena sei anni, in cui la città visse un ruolo che portò grandi cambiamenti da molti punti di vista: sociale, relazionale, urbanistico, architettonico…

La bellezza di questo libro, una raccolta di quattordici racconti, più un saggio di Andrea Cantile e le prefazioni del Generale Tornabene e di Giuseppe Matulli, sta proprio nel riportarci a quel passato, così poco conosciuto, studiato appena nei libri scolastici.

Gli autori, ognuno col proprio stile, voce, genere, competenze, sensibilità, immaginazione, curiosità, riescono a catapultarci nella Firenze del tempo attraverso le loro storie, regalandoci una visione storica, culturale, artistica, vivace, colorata, intima della nostra città.

Ecco allora Gigi Porco, alla cui Osteria tiravano a fa tardi i Macchiaioli e non solo; e poi il salotto letterario di due dame influenti, Emilia Peruzzi e Marie Laetitia Wyse Bonaparte, contrastanti e rivali; la sparizione al Bargello del famoso David di Donatello, frutto della fantasia dell’autore; il lustrascarpe curioso affetto da una forma d’artrite deformante e il conte Brassaire; il convoglio Ippogrifo su cui si incontrano uomini illustri  come Lorenzini, Pacini, Pacinotti; l’inaugurazione dell’imponente statua di Dante al centro di Piazza Santa Croce con i commenti discordanti dei fiorentini; Beppe Dolfi, il fornaio fondatore della Costituzione della Fratellanza Artigiana; Fredrick Stibbert e la sua collezione che arricchì la città; Dostoevskij che visse a Firenze, confinato nelle mura della piccola casa insieme all’affettuosa moglie; la domestica di Eleonora Corsini; la visione ucronica della città, se Poggi non l’avesse trasformata per adattarla al ruolo di Capitale; un resoconto storico dettagliato e preciso dell’entrata a Roma dalla breccia di Porta Pia; e per concludere il giornalista che nella sua storia riesce a ricollocare e raccogliere le vicende e i personaggi di tutti gli autori, un lavoro davvero interessante e abile.

Prima fila: Nicoletta Manetti, Antonella Cipriani, Andrea Cantile, Cristina Gatti, Pietro Tornabene, Maila Meini, Caterina Perrone, Fabrizio De Sancis; seconda fila: Sergio Calamandrei, Gabriele Antonacci, Carlo Menzinger, Vincenzo Sacco, Renato Campinoti, Roberto Mosi.

Gli scrittori – che non sto a nominare, tanto li troverete nell’antologia che spero leggerete – sono sfilati sul palco uno ad uno, a presentare le loro opere, a svelarci il segreto dietro la loro creazione artistica, la motivazione, la spinta che li ha portati a scrivere “quella storia” e non un’altra.

Anch’io ho letto il libro e ho apprezzato proprio questa varietà di voci, ognuna

con il proprio timbro, diverse ma tutte ugualmente capaci di creare curiosità ed emozione. L’ho proposto anche nel nostro gruppo di lettura, rivelandosi un ottimo testo per la discussione e la riflessione.

Le ore sono volate in un clima piacevole e divertente. L’evento si è concluso in bellezza per alcuni di noi che hanno avuto anche l’opportunità di visitare la biblioteca dell’Istituto – sede storica dal 1865 – un salone circondato da libri e carte geografiche, arricchito da mappamondi, affreschi (lunette raffiguranti momenti di vita dei frati Serviti), preziosi manoscritti risalenti perfino al 1400, atlanti geografici, riviste… ho scoperto che è possibile visitarla su prenotazione. Ve la consiglio.

Come vi raccomando la lettura di “Accadeva in Firenze Capitale”, un modo divertente per rispolverare la storia e riscoprire il passato della nostra città senza annoiarsi.

di Antonella Cipriani

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